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13/01/14
Una Uefa
che decide di combattere il razzismo ci sta. Una Uefa che riesce a chiudere
curve solo perché qualche centinaia di persone intona slogan razzisti ci sta
molto meno. Non bisogna essere un psicologo per comprendere che non si
puniscono migliaia di persone per fatti commessi da pochi. Che farlo può essere
estremamente pericoloso perché una parte degli esclusi senza motivo potrebbe essere
portata a solidarizzare con i razzisti, e per una organizzazione sportiva che
vuole combattere questi signori questo sarebbe il colmo.
Ci sono
mezzi per punire solo gli eventuali colpevoli e la Uefa potrebbe obbligare le
società di calcio e le autorità di polizia di ogni singolo paese a adottarli
senza quelle odiose rappresaglie che
colpiscono cento tifosi per educarne uno, ma ho una strana sensazione, come se
il razzismo sia solo un pretesto. Io da laziale, e quindi da uomo libero,
ritengo che il rispetto dei diritti di tutti, soprattutto degli ultimi, sia una
bandiera, sempre e comunque da cui non si può derogare.
Per
questo vedere una Uefa fremere di sdegno per i comportamenti razzisti ma tacere,
volutamente distratta, quando vengono rastrellati e arrestati tifosi colpevoli
solo di manifestare il proprio entusiasmo a favore della propria squadra o per
aver semplicemente chiesto di essere scortati allo stadio sotto la protezione
della polizia, è inaudito. Grazie a leggi liberticide, strascico evidenti della
dittatura comunista, si arrestano e si condannano tifosi per “schiamazzi”. Per
i burocrati della vecchia “policja” cosi evidentemente si chiamano gli slogan a
favore della propria squadra fatti nel pomeriggio e non in piena notte, “SCHIAMAZZI”.
In
Polonia si possono arrestare tifosi che sono sul marciapiede perchè disturbano
il passaggio degli altri pedoni e non si proteggono in alcun modo i tifosi
della squadra ospite vittime degli attacchi dei sostenitori della squadra di casa,
che possono restare bellamente impuniti per le loro provocazioni. Forse
qualcuno aspettava la reazione di chi subiva le provocazioni e quando questa è stata
praticamente nulla si è scatenata una
vera e propria caccia all’uomo, un rastrellamento che ha portato all’arresto o
al semplice fermo di centinaia di persone colpevoli solo di parlare italiano.
In tutto questo è vergognoso, assordante, il silenzio dell’Uefa.
Anzi a
pochi giorni da quei fatti ignobili, dove non è successo nulla ma si è consentito
ad una polizia di arrestare così tante persone come non è successo neanche a
Genova il giorno della morte di Giuliani (eppure quella città fu messa a ferro
e fuoco) si annuncia che la finale di coppa Uefa nel 2015 si farà in Polonia.
Bisogna pur premiare certo comportamenti.
Che dire. Ai tifosi della Lazio l’onere e l’onore di organizzare una
clamorosa manifestazione nazionale in ogni stadio, quindi non solo allo stadio
olimpico, in cui il tema dovrebbe essere pressappoco questo: POLONIA E UEFA LA
VOSTRA GIUSTIZIA AL DI SOTTO DELLE NOSTRE MUTANDE. Con
ovviamente le nostre mutande in bella vista a mo’ di Bravehearth.
Decimo
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