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09 gennaio 2013

(6) AL QUESTORE DI ROMA

(6)
19/10/11

     Le voglio raccontare un episodio accaduto direttamente a me, a mio figlio e a moltissime altre persone, e che a mio parere evidenzia una gravissima smagliatura nella gestione dell'ordine pubblico da parte della Polizia di Stato, che solo casualmente non ha avuto conseguenze irreparabili. Sto parlando di un episodio successo dopo il derby di  domenica scorsa tra Lazio e Roma......


     Io non voglio entrare in merito alle scelte adottate dalla Polizia di Stato, di evitare alcun tipo di contatto tra le diverse tifoserie. O meglio, entrandoci un attimo, credo personalmente che i violenti nel calcio debbano essere messi nelle condizioni di non nuocere ma per farlo appieno ci dovrebbero essere leggi, mezzi e soprattutto determinazione e  volontà che difettano alquanto tra i politici e i loro consiglieri.

     Ma ritorniamo ai fatti.  Questa determinazione da parte dei suoi uomini di non mettere in contatto le due tifoserie sembra avere successo, ma poi una incredibile smagliatura mette a repentaglio la riuscita dell'operazione e, cosa più grave, si è evitato uno scontro che poteva essere  mortale solo perchè la pericolosità del luogo ha sconsigliato agli stessi malintenzionati di passare all'azione.

     Non è il massimo tornare dalla partita, essere costretti a passare su Ponte Milvio, proprio perchè le forze di sicurezza non vogliono contatti tra le due tifoserie e ritrovarsi invece, proprio sul ponte, un centinaio di sedicenti tifosi  romanisti, tali e quali ai  black bloc, mascherati e con tanto di bastone di ordinanza a seguito, andare in direzione della piazza di Ponte Milvio. Con ai lati altre centinaia di tifosi laziali che, al contrario, defluivano verso il villaggio Olimpico. Il tutto in un silenzio  incredibile, impressionante, da entrambe le parti.

     La fortuna, la dea bendata ha voluto, che anche chi era lì per provocare, compresa la pericolosità  di uno scontro sullo strettissimo ponte, abbia aspettato, per menar le mani di essere sulla piazza, e che nessuno dall'altra parte fosse così folle da provocarli. Sarebbe bastato un imbecille, di qualsiasi fede a scatenare l'inferno. Poco dopo aver attraversato il ponte si sono sentiti botti e/o lacrimogeni dalla parte di piazza di  ponte Milvio. Questi i fatti.

     Se mi è concesso vorrei fare due considerazioni. La prima, del tutto ovvia, riguarda  proprio  gli errori fatti da chi era li per garantire la sicurezza dei cittadini. Non si possono convogliare le persone su un ponte, peraltro strettissimo, senza che questo sia difeso da un presidio di poliziotti.

     L'altra è una considerazione che debbo argomentare in maniera più complessa. Quanto detto finora non è la mia versione dei fatti, ma la semplice verità, con un tentativo di capire, spiegare, anche psicologicamente, perchè è stato evitato lo scontro sul ponte. Il giorno dopo, e sia preso con il beneficio d'inventario (racconto solo quello che altri hanno detto) ascoltando una radio laziale ho potuto sentire le affermazione di un signore che in merito a quanto successo a ponte Milvio sosteneva di aver avuto un braccio rotto e di aver visto picchiare anche ragazzi di dodici anni e donne.

      E allora mi chiedo come si sentiranno gli eroi, negativi, di questo episodio leggendo i giornali del giorno dopo. Delusi per non essere menzionati per le loro “eroiche gesta”, o  ultra contenti per il clima di evidente complicità/impunità  che sedicenti giornalai con in tasca casualmente la tessera da  giornalista contribuiscono a diffondere? Il silenzio complice per un episodio al contrario gravissimo li conforterà nella loro visione manichea della vita. E tutto ciò per una partita di pallone.

     Roma, lì 19 ottobre 2011


                                               Resto in attesa di una gradita risposta.

                                                              Cordiali saluti

                                                              Paolo ……..

…..ancora aspetto la risposta

                                                            Decimo

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